Bit e Expo, le sfide del turismo pugliese

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Il turismo in Puglia: un motore di sviluppo economico.

 

Gioia del Colle's turismo va, nonostante la crisi. Va e parla lingue diverse, senza essere a Babele. Quest’anno, per la prima volta, nella stagione estiva i turisti stranieri in Italia sono stati in maggioranza (50,3% con un +4,7% rispetto al 2012).

A livello globale l’andamento del turismo, nei primi 6 mesi dell’anno è stato superiore alle attese, sia in termini di movimento (+5%) che di spesa; l'Europa meridionale e mediterranea ha fatto segnare un +6%. La domanda turistica mondiale – grazie ai nuovi vacanzieri provenienti da Cina, Russia, India, Brasile – è in costante aumento con più di un miliardo di arrivi internazionali ogni anno, destinati a raddoppiare entro il 2030. L’Italia resta una delle mete privilegiate, ricca com’è di storia, arte, cultura, paesaggi, mare, cucina e ottimo vino, oltre al clima e alla tradizionale qualità dell’accoglienza.

Il turismo potrebbe essere il motore della ripresa in grado di generare quella ricchezza necessaria all’economia reale del Paese, ma occorre fare di più e meglio per conquistare fette più consistenti di un ricchissimo movimento mondiale che fa gola a molti Paesi europei ed extraeuropei.

L’Expo 2015 è la grande occasione per rilanciare il turismo in Italia, purché la grande esposizione diventi un appuntamento realmente nazionale e non solo la vetrina di Milano e di alcune aree del Nord. Sarebbe un errore, infatti, non sfruttare pienamente le specificità dell’offerta regionale, fatta di filiere culturali, ambientali, religiose, artigianali, enogastronomiche, che costituiscono la ricchezza inimitabile di un Paese in grado di soddisfare gusti, sensibilità, attese e richieste di visitatori provenienti da ogni angolo del pianeta.

L’Expo 2015 ha da tempo attirato l’attenzione della Puglia nel suo insieme e di importanti realtà locali come Lecce, Taranto, Bari. Nessuno vuole restare ai margini dell’appuntamento milanese, tutti vogliono e cercano di conquistare un proprio spazio per farsi conoscere e apprezzare. Ma, non è facile ottenere visibilità giocando solo partite in proprio. Di solito è la squadra che vince, e in questo caso la squadra non può che avere i colori della Apulian region, poi vanno schierati e valorizzati i suoi principali poli attrattivi (Lecce, San Giovanni Rotondo, per citarne solo due).

Stesso ragionamento va proposto per la prossima Bit che si svolgerà a Fieramilano da 13 al 15 febbraio e dove la Puglia deve riuscire a fare sistema per contare di più, anche perché l’edizione 2014 della Borsa Internazionale del Turismo si volgerà proprio in collaborazione con Expo 2015 (potranno già essere programmati e acquistati in anteprima i pacchetti turistici), proponendosi come una sorta di prova generale del grande evento universale. Intanto, qualcosa si muove, dopo una stagione estiva dal Gargano a Leuca che ha fatto registrare un boom di presenze e polemiche: dal 20 al 23 ottobre la regione sarà in vetrina con Buy Puglia, un evento internazionale durante il quale 140 buyers di 24 Paesi europei ed extraeuropei incontreranno 120 operatori turistici pugliesi. Sarà un’occasione per stare sul mercato, ma anche per verificare la forza d’urto del sistema turistico pugliese prima di Bit ed Expo.

La Puglia, alle prese con le difficoltà e la crisi di alcuni suoi tradizionali asset industriali e manifatturieri, ha visto crescere negli ultimi anni l’incidenza del turismo e delle attività economiche ad esso collegate sul Pil, sino a superare l’edilizia. È una crescita che non conosce soste e che parte da un livello che solo nel 2006 vedeva l’incidenza sul Pil al modesto 3,4%. Secondo una stima dell’Ipres (Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali), l’impatto del turismo sul Pil regionale è stato del 7,7% nel 2010, dell’8,1% nel 2011 e si avvicinerà al 10% nel 2015, con ulteriori possibilità di crescita. Significativo è anche il trend relativo al movimento di turisti stranieri che nel 2011 era il 17% del totale (+3% rispetto al 2005) e che si avvia a toccare il 20%, con arrivi che si avvicinano a quota 600.000 e le presenze a quota due milioni e mezzo.

Si tratta di risultati e di tendenze che dimostrano l'importanza che il settore ha assunto sempre di più nell’economia regionale. Il turismo è per la Puglia un potentissimo motore di sviluppo economico, mentre l’internazionalizzazione dei flussi costituisce una significativa spinta alla destagionalizzazione della domanda turistica soprattutto nei mesi che precedono e seguono l’estate.

La Puglia dal mare all’enogastronomia, dalla natura alle tradizioni religiose, dallo sport, agli eventi culturali, musicali e di spettacolo, offre un vasto panorama di opportunità ai visitatori e lo fa disponendo di quasi 5.000 strutture ricettive, con circa 73.000 camere e 250.000 posti letto, che vanno dagli alberghi di categoria più elevata e i resort di lusso, all’offerta extralberghiera (Bed & Breakfast, masserie e agriturismo, case vacanza, villaggi e camping).

La disponibilità di posti letto risulta essere di molto inferiore alla domanda nell’alta stagione. Ma, questo divario non può certamente essere colmato attraverso la riproposizione di una devastante politica di cementificazione che intaccherebbe il paesaggio, principale risorsa della Puglia e del Salento. In realtà, come emerge da una sensibilità sociale e civile sempre più diffusa, l’unica strada perseguibile è quella che punta sulla valorizzazione di ciò che già esiste, soprattutto nell’entroterra, per creare un albergo diffuso, ecologicamente sostenibile e capace di richiamare un turismo di qualità – quello mordi e fuggi serve a poco – che porta risorse e incide positivamente sulla vita del territorio.

Fare sistema per essere più forti e seguire la stella polare della tutela dell’ambiente. Non si può dare altro se non si vuole bruciare la ricchezza economica che il turismo può assicurare nel tempo, sull’altare della miope convenienza di un giorno.

Quotidianodipuglia.it

 

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